La storia

 

Potente e versatile, il Bristol Beaufighter  rappresentò una componente molto importante nell'arsenale aeronautico britannico della Seconda guerra mondiale. Ben 5.562 esemplari di numerose versioni lasciarono le linee di montaggio dal 1940 al settembre del 1945 e la loro carriera operativa andò ben oltre i limiti del conflitto: la RAF li mantenne attivi fino al 1950.

    Il progetto (designato Type 156) nacque verso la fine del 1938. La cellula era basata su quella dell'aerosilurante Beaufort (Type 152), di cui conservava l'ala, i piani di coda e il carrello. Completamente diversa, invece, era la prua, studiata per accogliere il pesante armamento di quattro cannoni da 20 mm e gli apparati radar della versione da caccia notturna, mentre come unità motrici vennero scelti due radiali Bristol Hercules da 1.400 hp. Il primo dei quattro prototipi volò il 17 luglio 1939 e le prove di volo misero in luce eccellenti prestazioni generali, soprattutto in velocità. La produzione di serie adottò motori da 1.521 hp al decollo.

Il Beaufighter era stato ordinato in 300 esemplari prima ancora del suo esordio in volo e gli aerei della variante iniziale Mk.IF equipaggiarono i reparti del Fighter Command dal 2 settembre 1940. Nella primavera del 1941 vennero consegnati al Coastal Command i primi Mk.IC e la produzione complessiva della prima serie fu di 910 esemplari, inclusi 54 per l'Australia. I Beaufighter Mk.IF furono impiegati soprattutto come caccia notturni, ma una ottantina di essi vennero modificati come caccia diurni e servirono prevalentemente in Mediterraneo e in Africa.

La forte richiesta di motori Hercules per i bombardieri pesanti portò alla realizzazione della seconda variante (Mk.II), dotata di due propulsori in linea Rolls-Royce Merlin da 1.280 hp. I 450 esemplari costruiti (primo volo 22 marzo 1941) furono tutti in versione da caccia (Mk.IIF) e vennero impiegati per la difesa notturna del territorio nazionale. La temuta carenza di motori radiali per fortuna non si realizzò e, anzi, proprio la comparsa di nuove e più potenti versioni dello Hercules stimolò l'ulteriore sviluppo del Beaufighter. La terza maggiore variante di produzione (la Mk.VI del 1942) fu realizzata adottando i motori in grado di erogare 1.693 hp a 2.300 metri. L'incremento di potenza fece aumentare le prestazioni dell'aereo e rese possibile un ampliamento dell'armamento che, nelle versioni antinave (Mk.VIC), incluse siluri e razzi. Le missioni dei Beaufighter siluranti (battezzati ufficiosamente Torbeau) iniziarono nell'aprile del 1943 e andarono avanti per tutto il conflitto. La variante da caccia (Mk.VIF) fu la prima ad essere impiegata in India e in Birmania. Ben 1.832 Mk.VI furono completati, prima della serie finale di produzione Mk.X. Questi aerei (2.205 esemplari) vennero ottimizzati per il ruolo antinave e furono quasi esclusivamente destinati al Coastal Command, che li ricevette nel 1943.

Lo Mk.X era dotato di  Hercules da 1.795 hp, che erogavano la massima potenza alle basse quote, e disponeva di un armamento che includeva tutta la gamma sperimentata nelle versioni precedenti. Inoltre, nel muso fu installato un radar di ricerca. Il maggior peso, comunque, andò a discapito della stabilità direzionale e longitudinale e fu necessario aumentare la superficie degli equilibratori e dotare l'aereo di una vistosa pinna dorsale. I Beaufighter Mk.X si rivelarono mezzi micidiali, soprattutto contro i sommergibili: nel marzo 1945, aerei del 236 e del 254 Squadron  del Coastal Command localizzarono e distrussero ben 5 U-Boot tedeschi nel giro di 48 ore.

     L'ultima serie di produzione (Mk.XIC, 63 unità), andò anche essa al Coastal Command: gli aerei erano sostanzialmente degli Mk.X privi dell'impianto lanciasiluri. Una cinquantina di essi fu fornita alla RAAF e l'Australia, tra il 1944 e il 1945, ne costruì su licenza altri 364 (Mk.21). Questi aerei vennero impiegati in continue missioni di attacco contro il naviglio giapponese e fu proprio in questa attività che il "Beau" si guadagnò il nomignolo forse più significativo della sua carriera: Whispering Death, morte sussurrante.